
SCUOLA E APPRENDIMENTO
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1.
TUTORAGGIO DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO
Il processo di apprendimento di una persona ha inizio con la nascita e accompagna il soggetto per tutta la vita. L’apprendimento non implica solamente imparare delle conoscenze ma consiste in un vero e proprio cambiamento relativamente permanente sia nel comportamento che nella conoscenza della persona causato dalla sua diretta esperienza, ossia dall’interazione con l’ambiente materiale e sociale di cui fa parte. L’apprendimento coinvolge aspetti diversi: meccanismi associativi e meccanici utili a formare abitudini; funzioni cognitive superiori come la memoria, l’intelligenza, la percezione, l’attenzione; l’aspetto sociale, relazionale, emotivo, motivazionale ed affettivo con tutte la vasta serie di interconnessioni e influenze reciproche che vanno a caratterizzare e definire il vasto quadro complessivo di quanto appreso dal soggetto.
L’apprendimento scolastico si sviluppa lungo un notevole lasso temporale della vita dello studente e implica l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze. Le conoscenze sono il risultato dell’assimilazione di informazioni come dati, fatti, teorie, linguaggio specifico, principi, relative ad una certa disciplina. L’abilità si riferisce alla capacità di mettere in pratica le conoscenze acquisite per portare a termine compiti o risolvere problemi. La competenza è la capacità di utilizzare in un certo contesto conoscenze, abilità e capacità personali, metodologiche e/o sociali, in un ambito di lavoro o di studio individuale oppure di gruppo; l’insieme delle competenze conferisce al soggetto padronanza in termini di autonomia e responsabilità. La competenza è il saper fare che è espressione del saper essere all’interno di un contesto sociale di relazione scolastica e, di conseguenza lavorativa e di vita.
All’interno di questo percorso il tutor si inserisce come figura di accompagnamento e supporto del processo di apprendimento scolastico, partendo dall’individuazione dello stile cognitivo peculiare del soggetto allo scopo di indirizzare verso strategie metodologiche di efficacia la cui scelta è plasmabile a seconda delle richieste o delle situazioni specifiche da affrontare. L’obiettivo finale è il raggiungimento di un graduale e sempre maggiore livello di autonomia dell’individuo.
2.
PERCORSI PERSONALIZZATI DELINEATI SU PDP E PEI
Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) e il PEI (Piano Educativo Individualizzato) sono documenti di programmazione redatti annualmente contenenti il percorso di individualizzazione o personalizzazione didattica ed educativa specifica per l’alunno, rispettivamente per alunni con DSA o altri BES (PDP) oppure con disabilità (PEI).
Il Piano Educativo Individualizzato è redatto congiuntamente da Scuola e Servizi socio-sanitari in collaborazione con la famiglia. In esso vengono definiti gli obiettivi di sviluppo, le attività, le metodologie, le facilitazioni, le risorse umane e materiali coinvolte, i tempi e gli strumenti per la verifica; tiene presente i progetti didattico ed educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche.
Il Piano Didattico Personalizzato è redatto dalla Scuola ed eventuale contributo di esperti, in collaborazione con la famiglia. In esso vengono precisate indicazioni specifiche sulla didattica personalizzata da attuare a scuola, ossia eventuali misure dispensative e strumenti compensativi che l’alunno può utilizzare durante la lezione e/o durante le prove di valutazione.
La stesura, l’adozione e l’applicazione di quanto previsto da PEI e PDP rientra nell’ottica dell’inclusione scolastica, ossia nel progetto educativo e didattico fondato sul rispetto delle necessità ed esigenze di tutti, progettando ed organizzando gli ambienti di apprendimento e le attività, in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla vita di classe ed all’apprendimento, nella maniera più attiva, autonoma ed utile possibile per se stessi e per gli altri.
I percorsi personalizzati per PDP e PEI consistono in progetti di tutoraggio nello studio, nei compiti o nell’utilizzo di strategie e strumenti a seconda di quanto previsto e deciso a livello scolastico, scritto e accordato con la famiglia all’interno dei documenti (PDP e PEI).
4.
POTENZIAMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA E DEL CALCOLO
Il potenziamento di una abilità carente, sintomatologia di una difficoltà o di un disturbo, agisce sui meccanismi neurobasali dominio-specifici. Soprattutto in età evolutiva, quando il cervello è massimamente plastico e dunque modellabile, esercitare i processi dominio-specifici consente di ottenere dei miglioramenti nel linguaggio, nella concentrazione, nella memoria, nella cognizione numerica e nella letto-scrittura. Nell’attività di potenziamento la figura dell’adulto è fondamentale. Egli calibra il suo intervento in quella che Vygotskij definisce zona di sviluppo prossimo: esiste un differenziale di sviluppo tra ciò che il bambino è in grado di fare da solo (zona di sviluppo attuale) e ciò che potenzialmente è in grado di raggiungere con l’aiuto di altre persone (zona di sviluppo potenziale). Nel potenziamento l’adulto aiuta il bambino ad evolvere dalla fase evolutiva in cui si trova alla fase successiva rendendolo più abile e autonomo.
Potenziare la letto-scrittura e/o il calcolo significa dunque intervenire in modo mirato su meccanismi dominio-specifici al fine di aiutare il bambino nell'acquisizione delle competenze scolastiche di base.
5.
METODO DI STUDIO
La strategia vincente in ogni attività e percorso formativo intrapreso nella vita di un persona consiste nell’acquisizione e nell’applicazione di un metodo efficace, in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati al meglio delle proprie potenzialità, ottimizzando la gestione di tempi ed energie. In ambito scolastico avere un buon metodo di studio è fondamentale per affrontare, comprendere, rielaborare, assimilare e interiorizzare in maniera consapevole le discipline scolastiche. Non possedere un buon metodo porta lo studente a utilizzare il proprio tempo di studio e compiti in maniera inefficace dal punto di vista quantitativo e qualitativo, generando senso di affaticamento e di frustrazione nel momento in cui il risultato delle prestazioni scolastiche evidenzia il mancato raggiungimento degli obiettivi didattici. “Eppure avevo studiato!”, questa è la frase tipica di molti studenti ma l’impegno è solo uno dei numerosi aspetti in relazione con l’acquisizione di un metodo di studio efficace tra cui i processi di apprendimento, tecniche di studio e fattori metacognitivi.
Il potenziamento del metodo di studio consiste in un percorso personalizzato volto ad acquisire ed ottimizzare l’utilizzo di strumenti e strategie efficaci per raggiungere gli obiettivi didattici al massimo delle proprie potenzialità, imparando a organizzare il tempo quotidiano dello studio e gestire energie e spazi di recupero.
Esempi di tecniche di studio potenziabili sono:
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Mnemotecniche
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Organizzazione del lavoro personale
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Piani di approccio ai testi
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Rappresentazione delle informazioni: schemi, mappe concettuali, mappa mentali
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Utilizzo di sussidi e strumenti di studio
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Concentrazione in fase di studio
6.
ALLENAMENTO ALL'UTILIZZO DEGLI STRUMENTI COMPENSATIVI
Gli strumenti compensativi sono mezzi di cui un ragazzo con DSA ha diritto di avvalersi come supporto per superare le proprie difficoltà nell’ambito della lettura, scrittura e calcolo e hanno come fine ultimo quello di garantire l’autonomia dello studente, valorizzandone potenziale e abilità. Tali strumenti sono di diversa tipologia, in parte tecnologici, e consigliati dagli specialisti a seconda della specificità del disturbo o dei disturbi presenti in comorbidità e delle inclinazioni personali del soggetto. Sono previsti dalla legge n.170 dell’8 ottobre del 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” che tutela il diritto allo studio dei ragazzi con DSA. Al comma n.1 del testo di legge viene inserita tra le sue finalità quelle di “favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità”.
Esempi di strumenti compensativi sono:
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Schemi, mappe, riassunti
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Tavole con regole grammaticali
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Formulari matematici
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Calcolatrice
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Strumenti per l’audio (lettore mp3, registratore)
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Software specifici
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PC con correttore ortografico
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Sintesi vocale
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Audiolibro
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Tablet o computer con programmi di videoscrittura
L’allenamento all’utilizzo degli strumenti compensativi consiste in un percorso individualizzato per imparare a usare tali mezzi in modo efficace, automatizzato ed autonomo.